Ci siamo.
Domani inizierò a vivere in Una Specie di Spazio.
Ci sono ancora le ultime cose da sistemare, ma sono inaspettatamente rilassata. Forse perché so che passerò giorni interi a disegnare e ascoltare musica e, per una volta, non lo farò rubando tempo ad altro come un'assassina passionale, ma perché quello che mi si chiede è esattamente quello: chiuditi in una stanza e disegna (la musica l'aggiungo io, perché figuratevi se lo stereo non sarà acceso ventiquattr'ore su ventiquattro - sì, anche quando dormirò, probabilmente, e abbasserò il volume giusto per buon senso civile).
Ieri, su Più de La Provincia (il quotidiano di Cremona e Crema) è uscito anche un bell'articolo sul nostro progetto (lo posto qui sotto, ma potete anche sfogliare il giornale qui). Ringraziamenti formali a parte, queste righe ci hanno fatto davvero piacere perché vi si trovano i nostri veri intenti. E partendo da intenti non convenzionali, non è scontato che vengano colti dagli altri. Invece accade. Soddisfazione grossa.
Domani inizierò a vivere in Una Specie di Spazio.
Ci sono ancora le ultime cose da sistemare, ma sono inaspettatamente rilassata. Forse perché so che passerò giorni interi a disegnare e ascoltare musica e, per una volta, non lo farò rubando tempo ad altro come un'assassina passionale, ma perché quello che mi si chiede è esattamente quello: chiuditi in una stanza e disegna (la musica l'aggiungo io, perché figuratevi se lo stereo non sarà acceso ventiquattr'ore su ventiquattro - sì, anche quando dormirò, probabilmente, e abbasserò il volume giusto per buon senso civile).
Ieri, su Più de La Provincia (il quotidiano di Cremona e Crema) è uscito anche un bell'articolo sul nostro progetto (lo posto qui sotto, ma potete anche sfogliare il giornale qui). Ringraziamenti formali a parte, queste righe ci hanno fatto davvero piacere perché vi si trovano i nostri veri intenti. E partendo da intenti non convenzionali, non è scontato che vengano colti dagli altri. Invece accade. Soddisfazione grossa.
Poi, ieri, c'è stata anche la Festa dell'Europa, e siamo stati tutto il pomeriggio in Piazza Stradivari con un banchetto per Una Specie di Spazio. Bellissime ore di disegno, svago e amicizia (anche se avevo mezzo cervello che smaniava per tornare a casa a ultimare i preparativi). Ne ha parlato meglio David, però, sul blog dello Spazio, dove ci sono anche un po' di foto.
Qui ne riporto solo una, perché non resisto a mostrarvi come mi manifesta l'amore la mia adorata cugina Maria Caletti (che sarà anche lei performer con me, sabato 14, per Mensa sull'abisso).
Intanto, nello Spazio, l'altrièri abbiamo liberato i pesci volanti. C'è anche il letto. Ci sono i pannelli ai muri. Sistemare tutto è stato un gran lavorone, ma il più della fatica l'hanno fatta David C. Fragale e Federico Fronterrè (i due papà di questo posto strano, che non so come ringraziare...). Dopo settimane e settimane di discussioni, finalmente un sacco di martelli al posto delle parole. Fa pure bene, sapete?
In tutto questo circo ci stanno aiutando tantissimo anche Anna Cigoli e Renato Florindi (che sono i due artisti che mi hanno preceduto nella colonizzazione dello Spazio, per altro). Anna in particolare mi sta dando una sostanziosa e fondamentale mano a livello più puramente creativo (ed anche realizzativo!), ma questo lo racconterò meglio più avanti. Quello che sta facendo è così tanto che meriterà un bel post a sé (mi pare il minimo), anche perché lo richiede l'opera stessa a cui stiamo lavorando.
E già che sono qui, vi racconto il sogno dell'altra notte, un classico sogno preparatorio rispetto a un evento cui si tiene...
Urge premessa: come co-curatrice assieme a David e Federico, c'è Alessia Degani.
Per farvi capire quanto lei sia importante in quest'operazione, potete leggere il post dello Spazio sulle prove di Mensa sull'abisso, dove ci sono delle parole che a riguardo ha scritto proprio lei e che sono davvero significative (io non aggiungo altro, non ora...).
Ora posso passare al sogno.
Parlavamo, non so dove, e io le esternavo la mia scocciatura all'idea che, durante la mia settimana performativa, potessi avere le sempre benvenutissime mestruazioni. Lei mi rispondeva che per gestirle con tranquillità basta "trattenere il ciclo dentro" e svuotarlo "solo in alcuni momenti", proprio come con la pipì. Per dimostrarmi il suo metodo, afferrava una bottiglia e, da sotto la gonna, apriva lei stessa il suo irruentissimo getto di mestruo, che si raccoglieva diligente, rapido e abbondante dentro al contenitore, facendo perfino la schiuma delle bibite gassate, da tanta era la velocità con cui l'aveva buttato fuori.
Parlavamo, non so dove, e io le esternavo la mia scocciatura all'idea che, durante la mia settimana performativa, potessi avere le sempre benvenutissime mestruazioni. Lei mi rispondeva che per gestirle con tranquillità basta "trattenere il ciclo dentro" e svuotarlo "solo in alcuni momenti", proprio come con la pipì. Per dimostrarmi il suo metodo, afferrava una bottiglia e, da sotto la gonna, apriva lei stessa il suo irruentissimo getto di mestruo, che si raccoglieva diligente, rapido e abbondante dentro al contenitore, facendo perfino la schiuma delle bibite gassate, da tanta era la velocità con cui l'aveva buttato fuori.
Credo che il mio linguaggio onirico abbia manifestato in modo inequivocabile (se questa parola può appartenere al mondo dell'inconscio!) quanto Alessia mi sciolga i nodi: un the e un mare di tremori, grazie. (Grazie, Alessia.)
Aggiungo una fotina rimasta da parte di noi due, quest'inverno; eravamo in una galleria sul Naviglio Grande, a Milano, e, in occasione di M'illumino di Meno, disegnevamo dal vivo a lume di candela (serata carinissima, organizzata dai suoi professori di Brera).
(Non so chi sia l'autore di questa foto, mi dispiace!
Appena lo saprò, aggiungerò il suo nome.)
Appena lo saprò, aggiungerò il suo nome.)
Ora basta, devo fuggire a fare: la giornata di ieri mi ha restituito la percezione dell'incombenza reale del progetto: a furia di lavorarci, finisci per non capire che è veramente alle porte, mentre incontrare un sacco di persone con cui parlarne, per non dire di coloro che arrivavano annunciando di sapere già e di voler venire, ti fa capire che, sì, è vero ed è qui. (Un po' come quando quelli che incontri per strada ti fanno i convenevoli per un lutto, per la rottura di una storia, per un matrimonio o per il compleanno: se lo sanno gli altri, è vero. Se già c'è chi riporta la notizia distorta, perché passata di bocca in bocca, allora è ancora più vero.)
...Quindi è vero, insomma.
Adesso vado a farmi un po' di minima spesa per le mie amate colazioni a base di latte e poi b o o o m.
Ci vediamo domani, per chi vuole, con l'interfaccia nuova del blog ad hoc.
Non vedo l'ora.
Non vedo l'ora.
5 comments:
Non vediamo tutti l'ora.
P.s.:
il sogno sul color perso è oscenamente bello. Chisà se Alessia è d'accordo...
dcf
Anche io non vedo l'ora Etuccia, c'ho il sorrisone a denti pieni.
Però mi chiedevo: ma proprio in questi giorni dovevi entrare nella gabbietta? E' senza ombra di dubbio il periodo più incasinato della mia vita, non riesco nemmeno incastrare una visita al water, quasi quasi. Mi dispiace tanto non poter passare, ma tanto davvero, come... chennesò... se si laureasse mio nipote e io sono dall'altra parte del mondo a studiare le foche, tipo.
Uffa.
Però ti penso, giuro che ti penso, sperando che l'energia del mio pensarti ti arrivi tutta e ti sfrizzoli dalla testa ai piedi.
<3
@ DCF
Sono certa che lo sarà.
(Deve ancora venire a conoscenza del sogno, lo farà leggendo il post. Di primo acchito le gote arrossiranno un po' e le scapperò un risolino, pure se è da sola).
@ Calzino
NOOO!!! :(
Calzino, capisco completamente, tranquilla, e le tue energie mi arriveranno tutte, però mi spiace, per forza! Io e Ribbon ormai ci eravamo illuse!
...Ci rifaremo?
l'ho ritrovata per caso sul motore di ricerca...la foto di te e Axl...magica atmosfera, magica intesa...
Dcf
E l'hai fatta rivedere pure a me. Che bella, sì... Sul motore di ricerca cos'avevi messo? "Sex death"? :P
(Viva Totemica!)
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