Tuesday 31 January 2012

Report fotografico dei Sydrojé all'Arci


 

Dallo scorso 17 dicembre.
Come d'abitudine, in analogica.


... A brevissimo con la locandina di un'altra data dei Sydrojé.

Cercando un'Altra Via

Ero in chiamata con Beto, assemblavamo schizzi di guizzi di menti per l'installazione che stiamo architettando per La Stanza Segreta. ("Architettando" è la parola giusta.)

Avevamo appena avuto uno di quei preziosissimi aderentissimi dialoghi sulla stessa linea d'onda.
Comprensione reciproca piena — almeno per quel che permettono i grandi vincoli dell'Incomunicabilità Umana, ovviamente
A ogni modo, elettrizzanti, sempre, tantissimo, questi momenti.
La sensazione di capirsi, tra umani.
Ringrazio ogni volta che accade quanto soffro più o meno rassegnata tutte le volte che non accade.

Avevamo appena visualizzato l'istante in cui sei appena uscito dalla grotta e, timidamente, ehy, ma forse è possibile un'Altra Via?

«Ti ascolto, eh, Beto, continua a parlare, ma nel frattempo devo fare un disegno.»

... Niente, piccola cronaca di un pasticcio:


Il giallino col pastello a olio spalmato con le dita l'ho fatto dopo la chiamata.
Il giallino col pastello a olio spalmato con le dita è inesorabile testimonanzia che le cose cambiano:
fino a sedici/diciassette anni odiavo severamente:
1. tutti i colorini e il giallino in particolare perché mi generava concreta nausea, odore di cacca nel pannolino dei bambini;
2. qualunque tecnica con intervento di dita spalmatrici, lo trovavo poco serio, ero una rigorosissima del chiaroscuro e detestavo chi sfumava la grafite a mano.
Ora trovo esperianziale l'atto di spalmare con le dita, quindi terapeutico per me. E trovo cullante per il fruitore lo sporco sul foglio. L'estetica dello sporco mi fa impazzire, come un basso distorto e dilatato su una batteria lentissima, sicuramente lo-fi.
Quanto ai colorini che non mi sembravano per niente rock, ora mi servono. Il giallino In Particolare, mi rievoca, in parte, l'oro, l'etereo (se usato come ho fatto qui), e, in parte, mi sembra una "cosa brutta" che è giusto infliggere.
A volte, nei disegni, devo mettere delle cose brutte. Brutte da guardare.
Un po' di dolore visivo, di fastidio, fa parte di quello che bisogna passare per capire delle cose. C'è quel punto del brano in cui la distorsione ha bisogno di essere insopportabile, no? Poi arriverà una sfogo, la via d'uscita, ma ora tenete duro, orecchie, dopo vi faremo riposare.

(Le cose cambiano, più dei perché... (Questa era la mia quarta superiore. Muscoli e Dei dei Marta Sui Tubi (grazie, Gre, che mi parli di te mi parli di me). O anche ora, o anche sempre: le cose cambiano, sempre. Dovrei citare un altro brano, loro. Ma anche no, non ne ho il coraggio. (Per la cronaca, questo blog sta venendo alimentato circa un terzo di quel che mi verrebbe spontaneo, non ne ho il coraggio. Non riesco più a scrivere ciò che penso e a metterlo in un posto pubblico. Temo sempre che sia tutto sbagliato, fraintendibile: Ho lasciato tracce tanto chiare che qualcuno male interpreta. Ecco, e con questo ho citato due versi di quel pezzo che non voglio citare. Torno a tagliarmi la lingua e a metterla nella scatola delle cose che non è il caso di dire. Anzi, torno a ripensare a ciò che forse stanno guardando i due occhioni del mio disegno... (L'Alba? (Alba, sempre, sicuramente. Alba è anche il nome di mia Nonna.)) Torno a pensare all'Altra Strada che cercavo di capire con Beto. Propositi da poco, eh. Giusto un filo pretenziosi.)))




Buon proposito del 2012: imparare a suonare.
Maledetta sia la Eta quindicenne che pensò di sé che non avrebbe mai potuto imparare e lasciò stare.
Maledetta me.
Un'adolescenza nelle sale prove, dovevo farmi io. Fuck.



(Ho di nuovo scritto un post vagamente lungo. Lo cancello o lo tengo? Mi cancello o mi tengo?)

Sunday 29 January 2012

Bare*



Questa foto è di Rib. Suo lo scatto in analogica, mia la post, ma è dannatamente suggestionata dal supremo gusto di lei. (Nostro lo spirito imbeauties, invece — so che questa cosa non potete coglierla, ma l'ho promessa a lei, a Rib, che è una cosetta sorridente che mi porta sempre il buon umore...)
Insieme a questa foto, ce ne sono molte altre, ma per ora restano work in progess e top secret, perché fanno parte del bottino che Rib esporrà per la Stanza Segreta, che a marzo organizza a Prato una mostra collettiva il cui tema è Ombre.
Parteciperò anche io in multiformi modi, di cui uno in combutta con Beto, il quale mi dà l'onore di collaborare con la sua scintillante anima musicale. Stiamo studiando un'esperienza installativa. Era tanto che non mi ricordavo di poter farmi ispirare così bene in questo modo multi-mediale. Bello: aurora boreale nei polmoni.

Pensandoci bene, però, un morso di una di tutte queste foto posso mostrarlo; è diventato la nuova testata del blog di Rib, Storie di una nana qualunque. Per la prima volta, amo le mie mani: funeree come mai.


*Bare
In inglese è in onore ai Lycia e a tutti i posti che non ho ancora visto, i posti enormi in cui gli occhi non bastano e vieni sopraffatto. In onore alla natura, più che all'umanità. Forse.
In italiano... è in onore alla Morte.

Saturday 28 January 2012

When we grow up, we need a cure.

Per raffreddarsi
solidificare
per purificarsi
per uscire da sé (o provarci)
per incontrarsi
e toccarsi di soppiatto
per essere un po’ aborigeni
e un po’ esercito di terracotta
per vedere tutti con il cappello
per trasformare lo Spazio
in una casa di riti

Per vedere con calma le foto nate alla Specie di Spazio il 21 gennaio, andate qui.
Qui, invece, ci sono quelle antecedenti, tra le quali anche le immagini esposte.

Chi vede le foto o assiste alla Cura di qualcuno, di solito, poi, desidera sperimentarla — questa cosa mi piace, mi fa pensare. Sabato scorso penso che ci fosse veramente quell'eccitazione che appartiene ai riti...
Chi a questo punto avesse deciso di voler vivere Lacura, sappia che ci sono ancora oggi, domani e anche sabato e domenica prossimi, sempre dalle 18 alle 20.


Grazie, David.

Thursday 26 January 2012

Le tecniche modificano il senso e l'esperienza



La prima fanciulla è solo una passante della mia immaginazione, la seconda, invece, era una bionda dall'aria scandinava che dormiva un sonno profondissimo e invidiabile.

Era un bel po' che non tornavo a disegnare sulla carta di riso, ci voleva proprio questo nuovo carnet powered by Greta Xella.

Per ora solo penna che un po' incespica, quello che avevo con me sul treno, ma devo ritirare fuori dalla catasta di rovine di camera mia la penna giapponese con la punta a pennello, su questa carta è una goduria. E poi è stupenda per lasciarsi andare ai decori e agli sghirifolleggi per "vedere l'inchiostro scorrere e diventare qualcosa di strano".

Friday 20 January 2012

LACURA

Domani sera s'inaugura il nuovo evento della Specie di Spazio: LACURA di DCF.

Thursday 19 January 2012

Good morning!

Alzarsi la mattina presto, sentirsi finalmente rigenerata e carica per la maratona odierna è stupendo.
Mi ha fatto venire in mente uno schizzo di mesi fa, quello a destra (quello a sinistra non c'entra niente, ma mi diverte):


La persona che ispirò il mio umore quel giorno è un animaletto speciale da cui cerco di assorbire certe conoscenze preziose, anche se sono un po' (un po' tanto) dispersiva, sbadata, indisciplinata e tante altre cose del genere...
Colgo a modo mio, o forse cerco di cogliere lei. Quel giorno mi appuntai delle parole...


Ora basta romanticare, tanto lei qui tornerà, dice il saggio vento, adesso devo tirarmi su le maniche. :)

Good morning, world!

PS. Che cosa vuol dire "chepica" non lo so, forse è la razza di quei bestiolini o forse è un versetto, forse una formula, non so. Però suona bene, non credete? Da leggersi italianissimo, quindi kepica. Ha.

Sunday 15 January 2012

L'ultimo malloppo disegnato e altri furti rock

Anche al concerto di ieri sera mi sono ritrovata con le mani a cercare il carnet nella borsa per mettermi a disegnare, nonostante fossi parecchie file indietro, ci fosse quasi buio e sia stata interrotta da degli strani incontri straniti dal trovare una ragazza che disegna durante un concerto...
Comunque, ecco qui il malloppo rubato al volo, ossia gli Zen Circus, ossia (in ordine di apparizione): Appino e Qqru, sotto Ufo e ancora Qqru e infine di nuovo Ufo. Tutti e tre oltremodo magri e iper caratteristici, per la gioia della mia matita.


Avrei ritratto volentieri anche il nostro bel LinFante, ma quel disgraziato mi ha rifilato l'handycam e non potevo manco canticchiare i suoi brani a bassa voce. In compenso (e mi pare un buon compromesso), potete vedervelo che suona Non Mi Piace Niente.
Però ne approfitto per pubblicare due ritratti che gli ho fatto il 23 dicembre in Piazza Roma a Cremona, benché non sia pienamente soddisfatta.


E ne approfitto pure per i ritratti di Andrea e Muke, bassista e batterista dei Sydrojé (in cui LinFante canta), dal live del 17 dicembre, all'Arci di Cremona.


A questo punto chiudo il cerchio ripescando l'ultima serata in cui ero al Fillmore, ovvero il Cremonapalloza Rock Fest 2011 di cui pubblicai un reportage disegnato semi completo, quasi due mesi fa: Chiara Fiammeni fece anche lei un reportage, ma fotografico, e lo potete vedere tutto qui, bellissimo. Io mostro la prova che è vero che disegno dal vero! :D


Alla mia destra c'è mio cugino McA, che, appunto, chiude il cerchio: dj quella sera e dj ieri. Rock'n'roll quella sera e rock'n'roll ieri. E poi ha messo 20th Century Boy dei T.Rex!!!

Ev'rybody says it's just like rock'n'roll

Friday 13 January 2012

My shit rocks



La locandina ufficiale è quella del Fillmore, questo è il nostro capriccio last minute per avere un poster personalizzato per ogni data di LinFante, che questa volta apre agli Zen Circus insieme a Philip and the Marmalade. Prima, dopo e in mezzo, rock'n'roll dj set di McA. E se c'è scritto "rock'n'roll", è perché è rock'n'roll. Come quello della manina del mio creaturetto.


Uno speciale ringraziamento qualunque alla nana che mi chiama "cacchina" ed è mezza colpevole del soggetto di questo disegno:
Eta: - Non so cosa disegnare.
Rib: - Disegna una cacca.

Eta, vaffanculo.




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Con affetto,

Eleonora

Tuesday 3 January 2012

Eyes Closed /// Silence

Dopo aver visto il primo video del progetto Eyes Closed, mi è venuto naturale "rispondere" non con parole, ma con un ritratto della testa da cui tutto è uscito, ossia quella di Andrea Riboni.


Da quando lo conosco, ho provato a disegnarlo ripetutamente, puntalmente detestando le mie mani per la mancata somiglianza. Ho fallito di nuovo, però questa volta mi sono avvicinata a rappresentare se non lui, almeno il modo in cui lo vedo.