Sunday, 21 February 2010

Lividi - Pelle Aleph /// Di necessità virtù

Come qualcuno ricorderà, ho l'abitudine* di registrare fotograficamente i miei lividi.

Di recente me ne sono trovata un paio, abbastanza colorati, attorno al ginocchio (e non so come - forse il mazzone di chiavi che balla dalla giacca del soprabito).

Ma, ahimé, sono stati più veloci della mia pigrizia e io sono rimasta senza foto.

Una tale mancanza, però, no, non potevo sopportarla.
(Per non parlare del fatto che quel completista maniacale di mio Cugggino McA, se avesse saputo della mia imprecisione, si sarebbe ritrovato il cuore infranto**.)

Così ho deciso di rimediare.
So anche disegnare, no?

Quindi ecco com'è nato questo disegno:


Una nota: d'istinto, ho scelto una composizione che fosse in qualche modo fedele alla foto che, ipoteticamente, avrei fatto. Anche per questo è saltato fuori un "metadisegno", proprio come, altre volte, nelle foto di Lividi, si poteva scorgere la macchina fotografica nello specchio, oppure si notava una prospettiva inequivocabilmente ipersoggettiva.

Altra nota in parallelo con la fotografia ipotetica: be'... mi sono accorta che... ho usato un teleobiettivo! (Ok, scusate, questa me la potevo risparmiare... O forse no.)

Terza nota: il titolo, Pelle Aleph
Spesso mi viene chiesto perché mi faccio queste foto e perché ho 'sti lividi - e a volte qualcuno è perfino finito per supporre scenari ipertragici...
Ecco, vorrei spiegarmi una volta per tutte.
1. Mi faccio male solo perché sono un distrastro vivente. Non ho un marito che mi picchia!
2. Il primo vero motivo per cui amo i lividi è fottutamente & meramente estetico: i lividi sono splendidi, sono trucco glam, o dark, sono effetti cinematografici, sono punte d'acquerello sull'enorme tela-pelle, che è un tessuto ricchissimo di disegni, sfumature (Schiele, Caravaggio, Michelangelo lo sapevano...). La Pelle è un Aleph, per dirla con Borges - anzi, con il mio amico David (sempregrazie!).
...Dietro l'estetica, poi, si possono cercare altri mille motivi, è vero. Ma mi sembra giusto avere l'onestà di ammettere che il mio primo istinto è solo quello del feticcio estetico.


Curiosità: con il foglio tra le mani, ero disgustata del mio lavoro, ma una volta scansionato mi prende piuttosto bene. Questa è una cosa strana, ma non rara. Un giorno ne riparlerò, ho una mezza idea del perché. Succede anche a voi?



* Quando ho scritto "abitudine", mi sembrava di usare una parola che avrebbe svalutato ciò che intendevo. Invece è perfetta. Sentivo l'urgenza di raccontarvelo...:



** Cugggino, lo so che sto esagerando. Lo sai che è divertente farla più grossa! :P

4 comments:

Michelle Soledad/Fatina said...

okkk qui si vede bene!!!
ieri sera non si vedeva una mazza...
è bello...cretinetttaaa che non sei altro!
ovviamente ti chiamo e non dai segni di vta...non credo tu abbia seguito il mio consiglio di riempirti quella bocca di formaggio e infilarti sotto le coperte!!
arrggggg
chissà dove sarai adesso...sulla luna...
dormi, dormi farfallina!!
ti voglio bene, smettila di torturarti...
e comunque l'altro ieri la mia polpettina ha compiuto un anno, c'era scritto su myspace, non le hai fatto gli auguri!!
ERA L'ANNIVERSARIO DELLA MIA SPERANZA.

Eta said...

Uuuh! Auguri Hope! Non l'avevo letto, Mich, scusa! :D

Comunque, emh, coff coff, non ho seguito il tuo consiglio, no. :P

Però il formaggio l'ho mandato, quel consiglio lo seguo sempre!


Ma sei sicura che non ti piaceva di più via webcam tutto pixellosato? :D

Nukkuva Puna-Kettu said...

Illuminami saggia Eta!
Anche a me succede sta cosa dello scanner!!! :)

Eta said...

Yeah, apriamo dunque il forum!

Io dico che, una volta che ti vedi tutto ciò bello serio e "impaginato" in Photoshop, o nel blog, per dire, diventa improvvisamente una cosa con un sapore "professionale" (in senso percettivo, s'intende).
Insomma, è una fuffa di sensazione, va da sè.

Ma c'è anche un secondo motivo, che potrebbe salvare le nostra anime vanitose dal peccato capitale, mia cara amica splendidamente paganicissima: ogni volta che "combino qualcosa" (un testo, un'immagine, un video, etc), per elaborarlo dentro di me, devo prenderne un attimo le distanze. Vederlo dopo un po', per esempio. Quando riguardo i disegni il giorno dopo, ogni volta mi viene un colpo, sempre, nel bene o nel male che sia. E' una cazzo di cosa che va così, e c'è poco da farci, credo. Ma questa cosa di scansionare (anche al volo, quindi senza attendere tanto per la revisione del lavoro), be', implica di per sè uno sguardo "nuovo", o risciacquato, per lo meno. Credo che questa distanza "mediale" possa sostituirsi a quella temporale.

Insomma, quando RIGUARDI un lavoro, lo vedi sempre in modo diverso rispetto a prima. Nel bene o nel male.

Ma il fatto di vederlo nel monitor distorce questo secondo sguardo, facendo apparire tutto più professionale.

Ma, se ci pensi, la stessa cosa non ti capita/capiterebbe anche vedendo un tuo lavoro impaginato in una rivista?

E' la stessa cosa, più o meno.

E' la forza dell'impaginazione.

In definitiva, i più furbi sono i grafici! :D


Che ne dici/dite della mia menata complicosa? :)