Tuesday 10 November 2009

Bivii e paradossi.

Scapperai per realizzare il tuo sogno di romanziere.
Poi scriverai un romanzo sul luogo che hai lasciato.
E poi?

11 comments:

Marco said...

E poi tornerà sul luogo in questione e noterà le differenze tra prima e dopo la partenza.

E così, anche per il secondo romanzo, il materiale c'è.

Eta said...

...Ma mi sa che il problema, Marco, non è il materiale.
Magari.
La fantasia c'è sempre...

Il problema è la realtà, il viverla.

Chi racconta storie è condannato a non viverle?
Cedere alla tentazione di viverle ti ostacolerà, almeno momentaneamente, di raccontarle?


...Quante Seghe Mentali, sì.
Così tante che se non faccio ora quel corto su 'sto argomento e affini, non me le levo di certo dalla testa.

E ci risiamo.

Raccontare.

Nukkuva Puna-Kettu said...

Ma no,Eta!
Non preoccuparti!
Pure io DEVO partire per realizzare un sogno.
Ma chissenefrega la questione è un'altra: Se racconti storie è perchè in qualche modo le hai vissute o le stai vivendo o le vorresti vivere,ma se poi ti lasci scoraggiare e non le vivi non hai nulla (o quasi) che valga la pena raccontare davvero!
Consiglio non richiesto: Vatti a cercare la leggenda Inuit della "donna scheletro"! :P
Che bello!La Eta segue il mio blog e io il suo! Hurrahuuto!

Eta said...

Che carina che sei sempre, Paola! :)


...Hai ragione anche tu, ma... Che senso ha abbandonare il posto che ami per raccontarlo... impedendosi così di continuare a viverci?

Se ho capito a cosa ti riferisci, tu vuoi andare a stare nel posto di cui già racconti: vedi, è il contrario esatto del mio esempio! Pensa se tu abbandonassi la Finlandia per poterla raccontare da Hollywood...

Nukkuva Puna-Kettu said...

Giusto. Beh,credo che sarebbe estremamente interessante. A parte il fatto che lo sto facendo anche adesso perchè mi trovo in Italia ed il futuro è un sogno,Ma se poi arrivo fin lì,e dopo come hai detto tu vado ad Hollywood per raccontare la Finlandia,forse la cosa mi farebbe vedere la Finlandia da un'altra prospettiva,"dal di-fuori". Forse farebbe uscire dalla testa (e dalla penna) cose che non venivano fuori finchè me ne stavo tranquilla e felice sulla sponda del mio laghetto.
Sono tutte ipotesi,ma mi piace "filosofeggiare" con te! :)
In ogni caso l'unica è provare,e tu sei una che le cose le prova!
Poi se serve nulla impedisce di tornare,e dopo un viaggio qualcosa in fondo alla valigia ci rimane sempre,in ogni caso...

Eta said...

Ma se te ne vai, intanto, le cose cambiano. E anche tu. E a volte non ti riconoscono più...

Nukkuva Puna-Kettu said...

...Ti riconoscerà chi DEVE riconoscerti!
E cambiare è spaventoso a volte,ma è vita. Nulla in natura rimane immutato,e pure il mio vecchio corvo una volta mi ha gracchiato un "Solo il cambiamento è immutabile!"
Pauroso e bellissimo: Vita. V-I-T-A
...Te lo scrivo pure in finlandese?
Elämä.
Smackkk!

Eta said...

Elämä...
D'accordo...

Sì, effettivamente questa è l'unica conclusione per cui, infine, continuo la strada.

Comunque, il tuo corvo passa anche da me, mi sa.

Nukkuva Puna-Kettu said...

Il mio corvo è una persona vera e saggia!Gli voglio un bene dell'anima e sono stata assai fortunata a trovarlo sulla mia strada! :)
Cara Eta,ti auguro buonanotte e...buon viaggio! ;)

Franco Sardo said...

A volte penso sia la mia condanna...

...fa una strana sensazione vedere certi propri pensieri espressi da un altra persona... annulla la speranza... ma da compagnia.

Fai bene a sottolineare... "raccontare"... perchè se i tuoi sogni sono stelle significa che sono in un cielo che la città può solo vedere.

Comunque... coi piedi per terra e la testa fra le nuvole, si cresce... o quanto meno... ci si allunga! :-D

Eta said...

...Eh, temo che questa questione assilli in molti, sai?

Come dice Paola, certi cicli non si possono fermare, farlo è contronatura, ma...

Ma i cambiamenti, le crisi, anche se, sì, allungano, accrescono, fanno male.
Sempre.


P.S. Benvenuto caro!