Sunday, 16 August 2009

I miei Lividi inaugurali e Ines Pabst

Confusione capillare

Stasera è sera livida.

Quindi è finalmente quella giusta per ospitare qui le mie ultime botte...
Botte sceme (proprio cadendo di culo gradino per gradino mo'di luneituns) e belle (erano le scale del soppalco della casetta nuova dove vivo da poco con una creatura magica).
Comunque sia, la mia documentazione lividosa con
tinua. Purtroppo questa volta non avevo a disposizione mezzi troppo raffinati e il risultato ne risente, ma per la mia operazione va bene così.
Forse più in là userò anche le foto che mi ha scattato un mio amico, ma ora è in Irlanda - e penso abbia altro per la testa!).


Botti

Ma ora, in sintonia con il mio umore, mi piacerebbe parlare di una ragazza tedesca con cui mi scrivo da qualche mese.
Ci siamo conosciute su last.fm, accumunate dalla mia solita mania per PJ Harvey.
Dopo un po' di tempo ho scoperto che non dovevamo più parlare di Polly, ma di Ines Pabst, lei stessa! Sulla sua pagina di last.fm potete trovare moltissimi brani in download gratuito.

La bevo per versarmi l'alcol sulle ferite.
Una curiosità per (certi) italiani: ha fatto anche una toccante cover di Bella ciao. E, tanto per tornare su PJ, anche di White Chalk, una delle mia canzoni catartiche... Ma a parte queste e poche altre, Ines è cantautrice.


Infine, vi lascio con un video di Johnette Napolitano, per me ancora una benemerita sconosciuta. L'ho trovata spiando tra i gusti di xcaviex (ovvero ancora Ines, col suo nick da utente e non da artista). Ora di certo scaverò nella discografia di questa Johnette. Per ora questo video mi ha paralizzata.



...Pieno di ossessioni. Ciò che mi interessa indagare ultimamente...

Buone crysis a tutti,
Eta

4 comments:

Morgana said...

Le ossessioni? Per esplorarle ci devi entrare dentro, ossia viverle. Il resto è frottola.
Il rischio è non uscire fuori, il rischio è che entrino come un plasmide nel dna, per poi duplicarsi, distruggendo parti di te (dentro e fuori).

Eta said...

Oppure per esplorarle devi raccontarle.

E forse ne esci un po' meglio.

Peccato che, se finisci per raccontarle, forse è perchè già ne soffri.

Andrea Settimo said...

ma quanto hai rotolato giù dalle scale per degli ematomi del genere!?

Eta said...

...Un bel po'. E senza staccarmi dalla bottiglia d'acqua e dal cellulare che tenevo in mano. E senza capire bene che succedeva, dato che ero appena sveglia...

D'altronde, sono bravissima a farmi male!

Chi mi conosce lo sa bene. Sono lo zimbello del paese!