Io non sono un tipo da esposizione... Nel senso che non faccio i salti mortali per cercarmele. Probabilmente perchè sono figlia del web e dei fumetti (per di più indipendenti), i miei luoghi d'arte sono altri.
In verità adoro girare per mostre, quando ci riesco, vedere dal vivo è sempre diverso. Ma la mentalità che circonda certi mondi mi ha sempre lasciato perplessa: dato che non avevo la necessità di esporre, ho sempre tralasciato...
Però l'invito a questa esposizione mi fa sempre molto piacere, perchè l'artista che mi ha invitato,
Giuliano Brandoli (conosciuto su
equilibriarte), è un fotografo che ammiro moltissimo.
Peccato che l'anno scorso la mostra sia caduta mentre io scleravo per la maturità, per cui non ebbi la possibilità di visitarla anche io.
Quest'anno, invece, forse, riuscirò a uscire in tempo dagli esami (adesso universitari!) prima che venga disallestita. Incrocio le dita.
Che poi un giro a Venezia dopo non ci starebbe affatto male!
L'anno scorso il tema era
destra e sinistra.
Io avevo voluto interpretarlo come concetto di Bivio, che, inesorabilmente, cade sulle vite di tutti. Continuamente, per altro. (E forse, più che un bivio, è un incrocio di quelli megametropolitani, con pure i cavalcavia sovrapposti a più piani e sotto il metrò...).
Quindi portai
La Scelta:
Purtroppo non sono certa della comunicatività della mia foto.
Questo è molto, molto, molto male. E' un peccato capitale.
Ma almeno dal punto di vista estetico mi stuzzica un bel po', ammetto. Quell'opacità strana e colori contrastatissimi, la massa di verde contro il blu. Mi piace la posa, il doppio incrocio braccia-cartello, e mi piace anche come ho ridotto a scurissimo il volto. E poi l'espressione, ambigua, tra la perplessità e il quasi-tormento, ma senza patetismo. Sì, me la sto cantando da sola! Però è un ringraziamento anche per il modello, Stefano Scrima, che si è prestato ai miei capricci (d'altronde lui è più narciso di me, haheheh...).
Mentre quest'anno il tema è
Io denuncio.
Proprio come nel 2008, lì per lì ero un po' in panico.
Questa è roba da fotoreporter (di quelli forti)!
Roba che adoro, poi.
Ma che per me reputo inavvicinabile.
Ho sempre guardato ai fotoreporter come ai Veri Fotografi. Sono un'altra razza e io non c'entro niente. Epica. Penso alla vita di Robert Capa, per esempio.
Immischiarmi nella faccenda, per me e per quello che la mia coscienza sa di me, sarebbe blasfemo, volgare, ipocrita.
Bleah.
Bene.
Ma.
Dopo una serie di paranoie (che risparmio al blog), ho trovato il mio compromesso e anche un argomento che sentissi davvero mio...
('Stavolta sono due scatti - dei quali certamente preferisco il primo.)
Il re delle fronde non ride piùe
L'habitat non è importanteQuando lo fotografavo, questo re bianco delle foreste sembrava danzare.
A volte, davvero, mi dico che basterebbe solo cotanta bellezza per essere felici di poter scorazzare per la terra...