Monday, 26 October 2009

¡Hermanos! E altri disegnacci di viaggio

Il 24 ottobre 2009 mio padre ha compiuto i famigerati Sessanta.
Credo fosse dal 2004 che con sua moglie tramavamo una sorpresa alle sue spalle, insieme alla nostra grande famiglia allargata e sparsa per l'Italia. Io, i miei fratelli e nostro zio con sua nipote, abbiamo raggiunto la Sicilia (dove è tornato a vivere da ormai molti anni) e gli abbiamo fatto un'epica improvvisata, di quelle che continueremo a raccontare per secoli...

Con mio estremo piacere, onere e onore, il regalo che hanno pensato i miei fratelli consisteva in un ritratto di noi tre, per mano dalla sottoscritta.

Questa era la matita.Questo l'acquerello definitivo.

Tutti mi hanno detto che io sono poco somigliante, ma i miei fratelli sì. Probabilmente è vero.
Come sempre potrei parlarne per ore, ma fondalmentalmente sono contenta. Ero in una situazione particolare, perchè ci tenevo a realizzare qualcosa che potesse trasversalmente piacere a me, ai miei fratelli e a mio padre - anche per questo mi sono concentrata su un bel ritratto familiare un po' tradizionale. Inoltre, come avevo detto con il ritratto ad acquerelli che feci quest'estate anche a mia madre, rielaborare i volti che vedo dalla nascita è uno degli scogli da sconfiggere. In definitiva, sono contenta: credo di aver colto le loro espressioni tipiche. Di Mame (in centro) il sorriso storto, ironico e acuto (che in lui mi sembra particolarmente spinto, ma che è un'espressione di famiglia...). Di Vale (a destra) il sorriso dolce e lo sguardo sperso.

E siccome poi ci ho preso gusto, sono saltati fuori anche altri disegnacci...

Il volto a sinistra è un tanto-per, quello a destra, invece, è un ritratto di Mame. Sono particolarmente contenta degli occhi e delle ciglione lunghe.


Questi sono due disegni liberi. Ma la posa e il look del tizio a sinistra sono inequivocabilmente quelle di Vale. (Nonchè di Lupin III, ma questa è un'altra storia).


Questo è un ritratto rubato ai riflessi del vetro del treno. Sta diventando un feticcio. Il vetro del treno, dico.


Questi due disegni non sono nessuno di noi tre, ma li ho fatti in aereo. La tipa a sinistra era una passeggera con pupo. Sembrava l'incarnazione dell'archetipo di mamma. Quello a destra è tanto-per, anche se ci si può notare una somiglianza parziale con qualcuno...


Per ora è tutto. Ma cosa diavolo dico? Non è mai tutto, qui dentro. Ma devo andare.
Aloha.

9 comments:

Andrea Settimo said...

molto bello il vostro ritratto, ogni persona disegnata esprime, a parer mio, un proprio carattere.

Forte anche la matrona, quasi iconografica!

Eta said...

Sì sì, la matrona era proprio "iconografica", esatto. Pelle bianchissima e morbida, rossetto, avvolgente e rassicurante! Fantastico!

Gary Coopo said...

a mmemmi piace, l'ultimo a destra, quello del finestrino del treno e il secondo a destra..ecco

Margherita Allegri said...

Quant'è bello questo post!

Eta said...

Grazie a entrambi! :*
:)

Nukkuva Puna-Kettu said...

Etaaaaa!Fantastici i disegni da viaggio! :)
Come stai?? Che bello ogni tanto beccarti in giro per puro caso!
Ora ho anche io un blog su Blogger...ma è ancora una bazzeccola!
...E ovviamente "ti seguo"! ;)
Un bacione e buonanotte dagli argini di Po!

Eta said...

Idola, ciao!!!
Allora passo anche io dalle tue parti!
Viva i nostri argini
più magici di quello che si potrebbe pensare! ;)
Smack

MicGin said...

il disegno di te con il cappello è il migliore :-)

Eta said...

Viva i disegni nei riflessi dei finestrini! ;)