Saturday 17 January 2009

Le mani più fredde e le labbra più calde.

Ok, era tutta una finta, questo non è il blog di una fumettista.
O meglio, devo confessarmi.
Innanzitutto io sono un'altra cosa.
Una fan schifosa.
La verità è che l'Arte che mi esalta più di tutte è la Musica.
Sì, miodio! La Musica, la Musica, la Musica!
(Di una frase così assoluta mi pentirò tra dieci minuti - ma anche no.)
Non me ne frega niente dei post in cui parlo dei miei fumetti e delle mie cosine creata da me blablabla, ora l'unica cosa che conta è un'altra.
Da pochi minuti ho scoperto che sta per realizzarsi un sogno che aspettavo con trepidazione e in cui non confidavo neanche molto.

A maggio viene qui.
Lei. (Quando da innamorata disillusa gettavo pece pesante e piombo sui polmoni per prendere forza).
Lei. (Quando da monella arrabbiata traevo spensieratezza narcisa da estetiche impreviste se non ad occhi allenati).
Lei. (Quando Io ero l'oggetto che più al mondo mi attraeva e interessava e dava senso sfacciato).

Lei. (Quando le foto di una ragazza sono tutta l'atmosfera).

Lei. (Quando la seduttività androgina spaziale che indossa mi difenderà anche da un ninja psicopatico mangiafemmine).
Lei. (Quando il nichilismo poteva solo prendere la rincorsa e riacquistare elettricità nel colore impazzito).
Lei. (Quando i colori disciolti nel fascino e sfocati nello stile ti daranno le contorsioni se saranno rivolti solo in rabbia!).
Lei. (Quando se spolvererai l'ira vedrai che resteranno bellissime onde di velluto).
Lei. (Quando quasi quasi questo colore lo addomestico in armonia da sirena e mi perdo la testa).

Lei. (Quando però se la guerra è finita (in un modo o nell'altro), guardami che ho il viso dolce di una bimba).
Lei è PJ HARVEY, naturalmente.

4 maggio, Milano. Ci sarò.
Come se non bastasse: il CD nuovo in Italì esce il 30 marzo ed è in coppia con un mostro: John Parish. Il titolo a me già incuriosisce: A Woman A Man Walked By.

Non so cosa aspettarmi.
Credo qualcosa di deciso, ma equilibrato, nè troppa rabbia nè troppo struggimento. Credo.
E' come sto io, in un certo senso. Anche "bene", oserei dire. Sto bene.
Dovrebbe essere un disco così, se Lei segue i flussi emotivi che hanno preso me - e così è stato fin'ora (sembra sempre così con l'artista preferito, lo so lo so).
Di ascoltare White Chalk avevo avuto paura - e a ragione. Avevo paura dicesse cose troppo potenti.
Questa la copertina trapelante purezza, a dispetto (?) del passato shocking:

Perchè PJ?
Non potevo ascoltare quel CD un giorno qualsiasi. Feci passare un anno.
Poi ricaddi in una delle mie stagioni critiche, quelle in cui cancelli la lavagna davvero e sei ripronta a riscrivere tutto con un timido... gesso bianco (white chalk). Quei giorni stremanti io li nomino Periodo Bianco. Smetto il mio trucco pesante e vesto sobriamente chiaro. Ciò, senza aver per la testa PJ, ovviamente. Poi, però, collego questo CD al mio stato e vedo il nesso intranscurabile. Ma nel frattanto il Periodo era finito e non ero affatto disposta a rigettarmici, così non osavo ascoltare l'album nuovo di PJ. Non finchè il Periodo tornò, mesi dopo, e volai a comprarlo (accompagnata da una creatura che non finirò mai di ringraziare per avermi tolta dal quella crisi!). Lo ascoltai la notte, da sola, con le cuffie, rannicchiata gambe nude nella mia felpa, al buio: sarà la psicomagia, ma acquistai le prime armi per ricominciare.
In quel tour s'aggirava con robe così:
Nonchè con la poderosa Firebird, sorella (anche per colori), del mio Thunderbird...!

Osannatela, idolatratela, contemplatela, in tutte le sue Fasi et Crisi.


E giusto per fare il paio, mi vanterò anche dell'aver visto a maggio tale Nick Cave (qui anche il sempre-ottimo reportage di quel Gastone di mio Cugggino McA, il mio Lester Bangs di fiducia e di sanghue)!

Nick Cave è un uomo dall'aspetto tecnicamente sproporzionato ed antiestetico che però risulta inevitabilmente come il più sensuale mai vistosi, a memoria di innumeroveli donzelle rockarolle. Tant'è che più volte ho tentato di immortalarlo. Questa è una di quella:

(La tavola originale è stata fieramente appesa alla parete d'élite di una mia carissima amica.)

Della fu-sua-PJ, Nick disse


É la donna con le mani più fredde del mondo... ma le labbra più calde.















(Grazie a Sara, splendida donnina con cui ho visto questo e altri concerti mostruosi, che mi riferì di questa frase per me ormai leggendaria!)
Rock'n'roll.

2 comments:

Morgana said...

Le mani più fredde, le labbra più calde... mi piacerebbe testarlo.
:-)

Eta said...

Minghia, anche a me!!! :P