Così, io, che amo le coincidenze, per una volta non ne trovai, quando, proprio mentre sbattevo la testa su Perché lavori ai ferri?, seppi che Federica Orlati stava lavorando a un cortometraggio che aveva temi vicini: non le trovai perchè, ormai lo so, le idee sono nell'aria. Da qualche tempo questo corto è online e ho piacere a segnalarvelo: Intercity Notte - Appunti di viaggio. Guardatelo, perché, semplicemente, dà davvero.
Comunque, coincidenze o no, le affinità elettive che provo nei suoi confronti restano forti forti forti. Il conto alla rovescia per la fine del nostro triennio universitario è iniziato (io e Federica frequentiamo lo stesso corso), per cui io non posso che augurarmi che, persone come lei, possano restare compagne di viaggio anche in futuro. Anche perché con lei ho sì collaborato, ma, decisamente, non abbastanza. (Proprio con lei e poi con la nostra amata Giulia Trincardi, scrivemmo una storia giusto sulle idee che sono nell'aria, per altro; non proprio su questo, forse, ma anche...)
A proposito, ne approfitto per rimediare alla segnalazione mai fatta di una di queste collaborazioni: il booktrailer di Creazione di Gore Vidal, che ho doppiato. La mia voce è quella di una persona che non ha mai pensato al doppiaggio seriamente (anche se mi è capitato più volte, in questi tre anni, e mi diverte parecchio), quindi niente di che. Ma io ve lo consiglio soprattutto per l'idea audiovisiva che ha avuto Federica. Mi piace tanto quello stile, così "fatto a mano", specie se coronato da un'idea che chiude tutto a dovere.
Be', comunque questo post lo avevo aperto solo per pubblicare l'ultimo tris di ritratti che ho fatto stasera, sulla mia brava linea verde.
La tipa a destra forse mi aveva sgamato, a ritrarla. Il giovincello in centro, invece, era proprio perso via... E forse mi aveva beccato perfino la tipa a sinistra (che in realtà si è seduta quando gli altri due erano già alzati, sono una vera menzoniera, bwhahhaaha). Insomma, mi sa che non sono molto furba a non farmi stanare. Divertente, però, notare come in metro nessuno mi rivolga la parola, nemmeno chi è seduto schiacciato contro di me e di certo nota cosa faccio. Ai concerti, per esempio, le persone a cui suscito curiosità si interfacciano sempre con me, mi fanno domande e commentano. Sul treno, invece ancora, mi capita semplicemente di potermi nascondere meglio (le poltrone sono disposte in modo da creare spazi più inventabili), ma mi capita anche chi rompe felicemente la bolla e mi parla. Questo è uno dei motivi per cui amo disegnare in luoghi pubblici: studio sociologia a modo mio, generando situazioni impreviste, pur nella loro timidissima sobrietà e inoffensività. Tutta una serie di pensieri, questa, che è ancora una volta legata a Specie di spazi di Georges Perec (ne parli qui mesi e mesi fa), nonché ad Una Specie Di Spazio, sia per il suo "manifesto" che per il progetto che mi coinvolgerà lì, prossimamente...
P.S.: A ripensarci, tra Perché lavori ai ferri e Intercity Notte una coincidenzina c'è. Ma vediamo se qualche attentissimo ci arriva da solo... Non mi stupirei se non la notasse manco Federica stessa. :)
P.P.S.: Dopo le opere di Wim Wenders e Georges Perec, c'è qualcos'altro che proprio non riesco a togliermi dalla testa che è strettamente legato a questi discorsi, ossia il finale di LMVDM di Gipi. Chi l'ha letto può capirmi, ne sono certa. Quella tavola è come un fantasma del passato, mi torna in mente spessissimo, quasi come se quella porzione della memoria di Gipi si fosse registrata in me come se fosse mia. Quella tavola finale conta nel mio giro inconscio come se fosse un ricordo mio! Dovrebbe dirmelo uno che decodifica le sinapsi, forse, ma ne sono praticamente convinta.
Comunque, coincidenze o no, le affinità elettive che provo nei suoi confronti restano forti forti forti. Il conto alla rovescia per la fine del nostro triennio universitario è iniziato (io e Federica frequentiamo lo stesso corso), per cui io non posso che augurarmi che, persone come lei, possano restare compagne di viaggio anche in futuro. Anche perché con lei ho sì collaborato, ma, decisamente, non abbastanza. (Proprio con lei e poi con la nostra amata Giulia Trincardi, scrivemmo una storia giusto sulle idee che sono nell'aria, per altro; non proprio su questo, forse, ma anche...)
A proposito, ne approfitto per rimediare alla segnalazione mai fatta di una di queste collaborazioni: il booktrailer di Creazione di Gore Vidal, che ho doppiato. La mia voce è quella di una persona che non ha mai pensato al doppiaggio seriamente (anche se mi è capitato più volte, in questi tre anni, e mi diverte parecchio), quindi niente di che. Ma io ve lo consiglio soprattutto per l'idea audiovisiva che ha avuto Federica. Mi piace tanto quello stile, così "fatto a mano", specie se coronato da un'idea che chiude tutto a dovere.
Be', comunque questo post lo avevo aperto solo per pubblicare l'ultimo tris di ritratti che ho fatto stasera, sulla mia brava linea verde.
La tipa a destra forse mi aveva sgamato, a ritrarla. Il giovincello in centro, invece, era proprio perso via... E forse mi aveva beccato perfino la tipa a sinistra (che in realtà si è seduta quando gli altri due erano già alzati, sono una vera menzoniera, bwhahhaaha). Insomma, mi sa che non sono molto furba a non farmi stanare. Divertente, però, notare come in metro nessuno mi rivolga la parola, nemmeno chi è seduto schiacciato contro di me e di certo nota cosa faccio. Ai concerti, per esempio, le persone a cui suscito curiosità si interfacciano sempre con me, mi fanno domande e commentano. Sul treno, invece ancora, mi capita semplicemente di potermi nascondere meglio (le poltrone sono disposte in modo da creare spazi più inventabili), ma mi capita anche chi rompe felicemente la bolla e mi parla. Questo è uno dei motivi per cui amo disegnare in luoghi pubblici: studio sociologia a modo mio, generando situazioni impreviste, pur nella loro timidissima sobrietà e inoffensività. Tutta una serie di pensieri, questa, che è ancora una volta legata a Specie di spazi di Georges Perec (ne parli qui mesi e mesi fa), nonché ad Una Specie Di Spazio, sia per il suo "manifesto" che per il progetto che mi coinvolgerà lì, prossimamente...
Stay spugnosi,
Eta
Eta
P.S.: A ripensarci, tra Perché lavori ai ferri e Intercity Notte una coincidenzina c'è. Ma vediamo se qualche attentissimo ci arriva da solo... Non mi stupirei se non la notasse manco Federica stessa. :)
P.P.S.: Dopo le opere di Wim Wenders e Georges Perec, c'è qualcos'altro che proprio non riesco a togliermi dalla testa che è strettamente legato a questi discorsi, ossia il finale di LMVDM di Gipi. Chi l'ha letto può capirmi, ne sono certa. Quella tavola è come un fantasma del passato, mi torna in mente spessissimo, quasi come se quella porzione della memoria di Gipi si fosse registrata in me come se fosse mia. Quella tavola finale conta nel mio giro inconscio come se fosse un ricordo mio! Dovrebbe dirmelo uno che decodifica le sinapsi, forse, ma ne sono praticamente convinta.
7 comments:
Si sentiva la mancanza di un post lungo, carico di contenuti, che aprisse parentesi su di te e sulle artiste a te vicine...quindi mi sono ri-visto il book trailer e ho visto Intercity Notte (e no, non ho notato la similitudine, ma perchè l'ho più ascoltato che guardato [a meno che non fosse nelle parole quello che intendi tu...]).
La Specie di Spazio ti aspetta, e anche io.
Ciao Cocopelli.
David
io comunque sono commossa :')
e adesso mi scervellerò per trovare la similitudine. :)
Vi do un indizio, miei adorati: all'interno di "Intercity Notte" praticamente c'è un'inquadratura che c'è anche in "Perché lavori ai ferri?" :)
sì, e tra poco ti farai i DVD con gli easter eggs invitandoci a trovarli tutti...
sboroncella affascinante...
D.
Hahahaha, be' David, è veramente una cosetta che può notare o solo Federica o qualcuno che conosce molto bene sia lei che il mio corto... :)
azzardo un'ipotesi: la bocca, il sorriso. è quella? :)
EPIC WIN
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