Il 20 agosto ero alla festa di Radio Onda d'Urto con Kia, Sdrof, mio cugggino McA, quell'improponibile personaggio che è Gene e le mie superga di sottomarca lì lì con la tela per staccarsi dalla suola (per un concerto-massacro, non è la divisa migliore...).
Quando siamo arrivati, gli Zu.
Grazie, oh Caos: uno sturacesso-per-la-mia-pappa-cerebrale: freneticamente gli Zu mi aspirano i neuro-rifiuti e ridistribuiscono rabbia sana.
Vedere le carni dei musici nel preciso atto di creare quei suoni è appagante. Appagante vedere la causa-effetto del gesto-audio. Appagante vederne la vividicità sfacciata. Appagante, poi, crogiolarmi in quei pezzi strumentali che tirererebbero andata e ritorno fino agli inferi, da tanto mi prendono e prendono. Queste cose mi strappano sempre un sorriso, perché ho un background progressive rock e le ripicche strumentali mi fanno sempre simpatia.
A tratti, mi concedo il lusso di perdermi lo show e chiudere gli occhi. Apro la diga percettiva e mi guadagno rapidamente visioni a profusione. Immagino tantissimo. Poi, egomaniacalmente, ridicolmente, mi vedo pure scongiurare gli stessi Zu («Vi prego, posso farvi un videoclip in animazione?»). Naturalmente muore lì, non-ho-tempo... Il potere di immaginare sempre è - vecchia storia - in bilico costante tra incommensurabile dono e perenne condanna (di non poter realizzare tutto o di realizzare almeno la selezionata fetta).
Insomma, muoio un paio di volte, in estasi.
Still.
Reset.
Chiacchiere casuali.
Ora aspettiamo Il Teatro degli Orrori.
Finalmente li vedo.
Imperdonabile che non li avessi mai visti.
Nell'attesa mandano gli Arcade Fire, perché sullo schermone Pierpaolo Capovilla racconta in intervista che sono il gruppo che ascolta di più ultimamente. Meraviglioso: mi esalta la contrapposizione/matrimonio tra due gruppi così differenti, mi esalta che io li ami tantissimo entrambi. Sul nostro posticino - un'umile ma degna quarta fila laterale - io perdo ripetutamente cognizione (come direbbe mio cugggino): i pezzi degli Arcade Fire, solo per il fatto di sentirli ad alto volume, mi gasano inverosimilmente. Per altro, dieci giorni dopo li avrei visti dal vivo, quindi l'impazienza rasenteva la mia soglia di tolleranza neurologica.
Bene.
Il Teatro arriva.
Dopo che sia Gene che McA si disciolgono nel cuore del pubblico, anche io cedo all'egoistico istinto di introfularmi il più avanti e centrale che riesco. Riesco pure egregiamente, ma è ovvio che il pogo non lascia nessuno dov'è. Quindi ci riesco un po', poi vengo digerita in fondissimo, poi riemergo in prima fila, lotto, perdo, mi lascio andare, navigo. Adoro, nel pogo, fare il morto. Come al mare. Quando fai il morto al mare, del mare ti fidi. Acqua salata negli occhi e magari nel naso sono inezie che non pesano affatto, rispetto all'inspiegabile trance in cui puoi cadere. Ecco, di certi particolari poghi, io senti di fidarmi come mi fido delle onde. Quello era uno di quei poghi. Quindi lascio che le mie periferiche fisiche vengano strizzate e tirate dai moti circostanti - capelli sotto le ascelle di quello dieci file in là, culo che passa nei posti peggiori, borsa a tracolla che si incastra ovunque. Gli occhi sono l'unica cosa che resta: due biglie che lancio contro il palco e dal quale non si staccano mai; nemmeno quando odio il mio misero metro e sessantaboh e non vedo più niente: gli occhi scavano continuamente in cerca dei generatori di suono, ossia quei cinque figuri con queste fisionomie improponibili che mi stanno supremamente estraendo il cemento dalle arterie. L'esercizio è il seguente: essere tutto. Non riesco più a rintracciarla, ma c'è una citazione di qualcuno riguardo Andrea Pazienza in cui si dice che Andrea era tutto: una volta, l'amico con cui era in macchina Andrea, investì un riccio: Andrea fu i pneumatici, fu il riccio e fu la strada. É questo che bisogna fare, sempre. Se si disegna, bisogna farlo necessariamente. Ai concerti, specie ai concerti-massacro, faccio di tutto per essere tutto ancor più del solito. Anche per questo adoro quei merdosi poghi sudati: quella puzza liquida amalgama tutti e, anche se ci stiamo pestando un po', tendiamo tutti verso le stesse vibrazioni. Lo adoro. Non accade in tutti i poghi, beninteso. Ma quando accade, è sacro. Naturalmente, io cercavo di essere anche Il Teatro degli Orrori. Così, la mia abitudinaria combo di carnet-penna mi mancava da pazzi: volevo disegnare. Ma, ecco, quello nel pogo non posso farlo: a disegnare, in un pogo vero e forte, non ci sono ancora riuscita (al massimo nella pressa, ma quella semi-ferma). Ma, almeno mentalmente, era inevitabile che li ritraessi, Pierpaolo Capovilla, Nicola Manzan, Tommaso Mantelli, Franz Valente e Gionata Mirai.
Disegnarli una volta a casa non sarebbe stato infattibile, ma, tra-una-cosa-e-l'altra, non l'ho mai fatto...
"Doveva arrivare McA a dirmi che il Cremonapalloza Rock Fest 2010 sarebbe stato con Il Teatro degli Orrori" - e doveva chiedermi di realizzare la locandina! E doveva suggerirmi espressamente di provare a ritrarli!
...Avrò accettato?
IL TEATRO DEGLI ORRORI
Valéry Larbaud
Low Life Foundation
DJ Vicious Moustache
Venerdì 17 dicembre 2010
Fillmore - Cortemaggiore (PC)
12 € - Apertura porte ore 21:00
Valéry Larbaud
Low Life Foundation
DJ Vicious Moustache
Venerdì 17 dicembre 2010
Fillmore - Cortemaggiore (PC)
12 € - Apertura porte ore 21:00
La sesta edizione dell'annuale festa rock di Cremonapalloza si preannuncia incendiaria, grazie alla disponibilità dei ragazzi del Fillmore e alla presenza di uno dei migliori gruppi italiani del momento, Il Teatro Degli Orrori, che con i suoi due dischi, Dell'Impero Delle Tenebre e A Sangue Freddo, ha già lasciato un segno indelebile nel rock di casa nostra degli anni Duemila.
Sul palco principale, prima di Pierpaolo Capovilla e compagni, suoneranno i cremonesi Valéry Larbaud, il cui futuro prossimo è legato alla figura di Gionata Mirai, chitarrista de Il Teatro Degli Orrori.
In apertura, le canzoni elettroacustiche dei cremonesi Low Life Foundation daranno il via alla serata.
Tra un live set e l'altro, e dopo il concerto, selezione rock a cura di DJ Vicious Moustache.
Venite a festeggiare un altro anno di/con Cremonapalloza!
Rock on!
Sul palco principale, prima di Pierpaolo Capovilla e compagni, suoneranno i cremonesi Valéry Larbaud, il cui futuro prossimo è legato alla figura di Gionata Mirai, chitarrista de Il Teatro Degli Orrori.
In apertura, le canzoni elettroacustiche dei cremonesi Low Life Foundation daranno il via alla serata.
Tra un live set e l'altro, e dopo il concerto, selezione rock a cura di DJ Vicious Moustache.
Venite a festeggiare un altro anno di/con Cremonapalloza!
Rock on!
NB: L'impaginazione grafica è feat. McA.
A McA non gliene frega niente che lo specifichi, mapperò quel che è vero è vero.
Infine, sento di dover fare una cosina...
RINGRAZIAMENTI-MANCO-FOSSE-UN-FILM A:
- McA, Cremonapalloza e al Fillmore per avermi dato quest'opportunità
- Al Papatix Mocellin, per i pareri e la pazienza, per la pazienza e i pareri
- Johnny Cofano, per i sostanziosi suggerimenti sulla composizione
- Scribius Occasione Fraggy, per l'idea di bucare gli occhi a tutti
- McA, Cremonapalloza e al Fillmore per avermi dato quest'opportunità
- Al Papatix Mocellin, per i pareri e la pazienza, per la pazienza e i pareri
- Johnny Cofano, per i sostanziosi suggerimenti sulla composizione
- Scribius Occasione Fraggy, per l'idea di bucare gli occhi a tutti
P.S. L'animazione immaginata per gli Zu, invece, vediamo se ci riesco nella prossima vita. Peccato che abbia già preso svariati impegni come iguana gigante sotterranea...
Ah, le superga di sottomarca in tela alla fine si sono sbragate del tutto e il mio alluce destro aveva formato un livido sanguinoso figo (che però è sparito la mattina dopo, troppo presto per fotografarlo come mio solito...).
Ah, le superga di sottomarca in tela alla fine si sono sbragate del tutto e il mio alluce destro aveva formato un livido sanguinoso figo (che però è sparito la mattina dopo, troppo presto per fotografarlo come mio solito...).
12 comments:
:))Unfortunately, I did not get your email. maybe there are some problems with mailbox ;)here is my email: magdalena.wolan@gmail.com
kisses
Leni, it's the same e-mail that I used... :(
Well, tonight I can try another time, but if you don't receive my mail I'll write on your blog... ;)
Kisses
PS Do you have Skype?
mi piace da matti , ma lo sapevi già
adoro il lettering
ma tanto eh
Per il lettering, allora, riferisco al mio sacro cugggino. ;)
Smack.
Comunque pur'io prima o poi dovrò pagarti.
Diciamo che siamo pari. O che ci rifaremo con la prossima seduta di ritratti reciproci compulsivi...
BELLISSIMA....
aranciale
U make me so glad! =)
il ritratto dei 5 energumeni è strepitoso, complimenti!! peccato che tu non abbia fatto in tempo a sentirli durante quel tour così genuinamente e rabbiosamente post-hardcore che succedette il primo album (a roma addirittura mi sono beccato una ventina di minuti di teatro + zu contemporaneamente sul palco a impestare l'aria di rumore). magari avresti fatto in tempo a ritrarre anche la facciaccia cattiva di giulio favero, che in questi due album è stato praticamente la mente del gruppo (sono offesissimo con loro per il fatto che lui sia uscito e che abbiano chiamato sto mr.anonimo di tommaso mantelli).
sei profetica quando parli della visibilità di causa-effetto del gesto-audio!
Che onore averti qui!
Lo so, sono una terribile peccatrice a non averli visti prima, che possa essere fulimanata.
Comunque vinci il premio complimento della giornata: "profetica" non me l'ha mai detto nessuno!
Ah, sappi che, prima o poi, quel post "in tuo onore" lo faccio...
Un concetto che forse non era ancora stato chiarito appieno:
IL ROCK REGNA.
Tutti al Rock Fest!
Riconosco che potrei anche cancellare tutto il testo del post e sostituirlo con questa frase, McA.
Finché avrò il Rock, d'altronde, per quanto mi riguarda potete anche morire tutti.
eta, inutile che te lo dica ma... la locandina è bellissima! brava brava brava :)
Meno male che ti piace, dato che ne ha pagato anche Régine! :P
:D
♥♥♥
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