(E, se avete gustato il nostro piatto, darci una mano con un po' di sano tam tam!)
Sono veramente orgogliosa di questo numero. Ho l'entusiasmo di una zia col nipotino prediletto (la mamma è
Greta), me lo apro e intanto, giusto per partire dai vestitini, sono felicissima di questo fanciullo tutto pulito e spazzolato e agghindato, con la grafica fichissima che ci sforna
Rib. (che secondo me è la cugina maggiore -
cosa dite di questo trip notturno, ragazze?). Poi mi gonfio il petto e gli occhi perché è pieno di gente talentuosissima, che sono contenta si sia fatta coinvolgere - dagli autori stranieri di cui spesso siamo originariamente "fan", fino agli amici in cui vediamo un sacco di talento che esige di essere mostrato.
Sono davvero felicissima per ogni nome.
Voglio prendermi lo spazio del mio blogghino per parlare di ciascuno di loro, rigorosamente nell'ordine della copertina...
Di
Marco Tanca c'è una bella e lunga (e divertente) intervista, con una breve intro che sono felice di aver scritto; ci sono estratti dalla sua appena autoprodotta
Una fiaba bizzarra e altre anteprime sui suoi progetti; soprattutto ci sono ben dieci tavole di fumetto (
Ma racconta) che tirano a gioia il terzo HF.
(Riguardo Una fiaba bizzarra: è un oggetto prezioso, quindi contattate Marco e procuratevelo.)
David Chance Fragale ci ha scritto il primo articolo-non-intervista della little vita di HF, con tanto di illustrazioni. L'argomento ve lo lascio intuire dal bel gioco di parole del titolo:
Amarcade. Il nerd bambino che è in noi gli onora un accorato "sniff" di gratitudine.
Jessica Dalva è un'autrice statunitense deliziosa che Greta ha intervistato e che ci ha conquistato con le sue piccole sculture (e le foto della sua felina, hehe). Le sue cose sono così belle che mi genarano quella sanissima invidia stimolante che fa venire mille idee.
Axel Torvenius è svedese, lavora come concept artist nel settore dei videogame ed anche lui ha delle sculture con qualcosa di magnetico, archetipico, nonché delle illustrazioni bellissime - gli sono veramente grata per aver accettato la nostra collaborazione!
Renato Florindi è stato un vero parto, perché per l'intervista ci appollaiammo in casa sua a farci una chiacchierata ciccionissima che non finiva più: trascriverla e "tradurlo" (Renato, I love Abruzzese, lo sai) è stata un'odissea, ma mi sono divertita come una lontra. A parte questa mia esperienza mistica, anche lui ci ha omaggiate con delle sculture (un po' l'
eccezione ricorrente di questo HF 03), oltre che alle illustrazioni. Per il resto, quanto veneri visceralmente le sue cose non è un mistero.
Magdalena Wolan, polacca, era stata ospite intervistata
nel nostro numero d'esordio e da ora contribuirà continuativamente con un'illustrazione. La seguo da (credo) un paio d'anni e ho sempre amato la sua elegante decadenza, inoltre è sempre attiva e veramente in gamba, quindi sono onoratissima di averla nella squadra!
GFT, statunitense, è mezzo matto, a quanto pare, quindi mi sta simpaticissimo. L'illustrazione con cui partecipa qui è sobria e piacevole, ma lasciate che vi suggerisca di farvi un giro tra le altre sue cose...
Be'
Greta Xella ormai la nomino a ogni post ed è, appunto, la madrina stessa di HF, quindi basta! Invece non ce la faccio, ormai sono nel turbine espansivo, perciò mando dolcemente affanculo anche lei, che ogni disegno diventa più brava. Quello di questo numero è assordante, tanto è potente.
Parliamo di
Rib., invece, che "è una fotografa", "è una grafica" e con questa scusa, ogni volta, si pone degli scrupoli quando invade il territorio dell'illustrazione. Ecco, guardate che cosa c'è di suo su HF. Roba da mettersi in ginocchio a pregare.
Totemica è "ormai" anche lei illustratrice fissa di HASH. L'opera che ci ha mandato questa volta è talmente superbamente figa che mi viene una gran voglia di diventare un pezzo di pixel anche io e farci l'amore o, in alternativa, di andare da Totemica e staccarle il collo. (Ciao Alice, ti voglio bene eh!)
Giulia Trincardi fa delle vignette micidiali,
Binary, ma era anche così stupida da non essersene accorta. Le era sfuggito, a quanto pare. Fortunatamente l'abbiamo fatta rinsavire e ora le pubblica sulla nostra preztigiosissima rivista di alta classe! Vi prego, ammazzatevi dal ridere anche voi.
Ah ecco poi ci sono pure io che credo di potervi fare ridere. Be', io mi faccio ridere un sacco. In generale (...), ma in particolar modo con i miei
Bibicidi (le strips). Ah, nel caso non l'abbiate ancora capito, lei si chiama Bibi e "-cidi" sta per "uccisioni" (da "cidium", come "omicidi", insomma). Quindi significherebbe le "uccisioni di Bibi". (Il tipo di cose che non dovrebbe svelare l'autore, I know, ma tanto ho il cervello pieno di stroopwafels...)
Infine
Reuben Negron, statunitense anche lui; in questo numero è presente con uno schizzo, ma sembra che lo incontrerete ancora con roba ancora più succosa! L'ha chiamato Rib., che è sua amica di tastiera da anni e adora le sue cose - come darle torto?
Con questo per ora è tutto, se mai esisto "tutto".
Come si dice, "scusate se è poco".
E scusate anche se sono un carrarmato di euforia, ma se non ci crediamo noi, chi dovrebbe crederci?! Dopo tanto lavoro, vedere che è nato ed è sano e forte è la cosa più bella!
Ups, dimenticavo Leonì...
Leonì!
Ah, quella ragazzaccia...