Wednesday 31 August 2011

Cura del Bianco e Cura del Basso

Dopo quella sera di qualche settimana fa in cui lo fotografai (vedi primo post e secondo post), David ci ha preso gusto, con quella che chiama La Cura del Bianco... Così pian piano ci porta tutti allo Spazio e c'impressiona. Probabilmente non ha finito, ne vedrete ancora. 

Nel frattempo, con queste immagini, qualche ragno gigante che abbiamo trovato lì e altre cose, ha scritto l'ultimo post estivo di Una Specie di Spazio...

(autoritratto)
Foto di David Chance Fragale
Anna Kodama
Foto di David Chance Fragale

Alessia Degani
Foto di David Chance Fragale

Valeria Rossini e Federico Fronterrè
Foto di David Chance Fragale

Eleonora [cioè io]
Foto di David Chance Fragale

E poi ieri sera ero particolarmente ispirata, finalmente mi sono rivista Fiumani dal vivo (ahimé stavolta sprovveduta di carta&penna). Necessario. Sempre arrabbiato, sempre con quell'espressione, quegli zigomi, quel naso, quel ciuffo e quello sguardo che lanciava ogni tanto verso qualcuno, a fulminare, a chiedere, a pretendere. I Diaframma danno voce a quelle cose perfettamente semplici di me che non ascolto mai. Ritorno ai sensi, alla materia, alla pelle, ai nervi, al mio vuoto.
Ri-grazie di nuovo a David, che mi ha accompagnato, "ci" ha fotografati e, soprattutto, s'è imprevidibilmente fatto prendere anche lui da quel ghigno incazzato che cantava a due metri da noi...


Io ero un fascio di fibre in esplosione all'inizio e in totale liquefazione dopo...
(E poi non ci credevo, ha fatto perfino la mia preferita!)

Sunday 28 August 2011

E continuiamo a morire d'agosto


La prossima volta la "cura al bianco" tocca a me - dice.
Intanto queste sono ancora foto dell'altra volta.


Lui, l'iniziatrucchidee, è sempre David Chance Fragale.
Io, la fotoritrattera, neppuuur.

Thursday 25 August 2011

Brucia strega brucia


Altra foto tirata fuori dalla cenere da messer Beto.
Scelta del titolo suo, come sempre.
Adoro i suoi titoli.

Magari fossi bruciata davvero...

Friday 19 August 2011

Tell me.



Scatto semi-rubato durante un piccolo set: questo è solo il primo esperimento non previsto di una serie nata nel cuoricino di Sonica: opera a più teste: lei, io, lui e poi Baloo (il cane che ci spiava, barricato dietro la sedia, povero creaturone curioso!). E la mia fida reflex analogica, ovviamente.
Grazie, amica mia: ho i polmoni pieni di aghi di pino trasparenti e respiro frizzante. ♥

•we need to create•we need to create•we need to create•we need to create•

Thursday 18 August 2011

Urla blu!

Ieri ho scritto delle grida e del faccino sul pavimento mentre disegnavo Alessia.
"Per caso", esistono addirittura due video di tutto ciò.



Il video delle urla è stato fatto da David aderendo alla terza azione simultanea di Spazio/Tempo/Relazione. Mi piacciono un sacco questi esperimenti minimi, tanto più se nulla è programmato, ma semplicemente esco di casa per salutare Axl e David e lui ha la videocamera in mano e propone e poi, già che c'è, filma tutto quello che lo attira. Cose piccole, estemporanee, sfoghi - abbiamo bisogno di questo. (Forse mentre bolle roba molto più grossa di nascosto...)


PS Come ho tradito anche nell'ultimo post, Blue tears di The Black Heart Procession è un pezzo che adoro. Quando ho ritratto Alessia l'avevo messo su e David, da brava spugna, me l'ha furtato e l'ha usato per il video. Ogni volta che sento quel brano non posso fare a meno di immaginare il ponte di una nave gremita di persone ottocentesche e circensi e disperate e felici che scivolano continuamente a destra e a sinistra della nave, che si muove come una culla.
...Forse rappresenta il mondo...
Continuo a vedere quell'immagine, è un'ossessione...

PPS [Fashion time] La maglietta che indosso è una cosa strepitosa che sarebbe tutta da spiegare e capire, ne parlerei ore - ma non ora. Sappiate giusto che proviene da Deadmeat, se volete indagare. La mia collana ramata, invece, l'ha creata proprio Alessia, all'anagrafe Alessia Degani, e queste cosine le vende. Ha detto che le interessano solo i soldi. Se volete aiutarla in questa missione, scrivete anche a me e ve la contatto io (almeno finché non si fa una brava pagina da qualche parte...). La sua "collezione" (si dice così?) si chiama Ricci Rossi. Indovinate un po' perché. :P

Wednesday 17 August 2011

SpirituAle

 
E come darle torto? Sul pavimento c'era un faccino tra le mattonelle.
Dopo le urla* e dopo il ragno gigante.
Chiudi gli occhi, Axl.


* Urlate anche voi. Io, lei e David (thanks again, my friend) lo abbiamo fatto. Domani posto tutto.

Muoriamo ad agosto

La preparazione è avvenuta al riparo dall'esterno, nel nostro solito amato Specie di Spazio (tant'è che sullo sfondo sussurrano Le Cose della nostra superba Totemica), ma poi, in queste vesti, David è uscito, mentre io lo seguivo con la videocamera in mano. E la gente domandava cosaperché, e noi non sapevamo. Fare e basta. Stanchi delle parole, stanchissimi. Desiderare di uscire così, sempre, con una maschera, o con un mantello, con il corpo dipinto di nero o volando, innamorati delle immagini e cercando sempre più di far aderire ciò che siamo a ciò che appariamo, in questo continuo stupido bellissimo spasmico bisogno di comunicare.
Perché, ricordate: non potete scegliere di non comunicare.
Non potete scegliere di non scegliere.
Dunque scegliete.
Dunque scegliete cosa comunicare.



Per poi tornare accettabili dagli altri.


...Siamo così stanchi di esserci.

Tuesday 16 August 2011

Tutta panna


Ieri era il suo compleanno, ed era fresca e bella.
(Ri-auguri, Bimba!)

Monday 15 August 2011

HASHIOLINAS

Succede che io e Q e Ribbon chattiamo ore come scatenate per preparare il prossimo numero di HASH e ci perdiamo via a delirare su noi stesse e allora Greta si mette a disegnare me e lei e Ribbon e pure quell'adorabile sgualdrina di Leonì e allora io poi preparo un post ad hoc sul blog di HF.
Ecco.
"Stiamo lavorando per voi", come si dice.
(Nuovi Bibicidi inclusi, naturalmente per adesso ancora top secrets...
E soprattutto tanti autori strabravi!)
Ovviamente questo è il disegno di Greta Xella aka Q aka troppe cose

Saturday 13 August 2011

Vòmitati [Imperativo Interiore Assoluto]

LISTEN NOW
I AM AFRAID OF EVERYTHING

Ancora una volta rivivo me stessa nella voce di Karin Dreijer Andersson, aka Fever Ray, aka la Lei del duo di fratelli The Knife.
Cito spesso musica qui, ma in realtà mi pare di non parlarne mai, mi contengo da matti, altrimenti questo blog degenererebbe in un succulento contenitore di recensioni, che sarebbe un progetto fico, ma anche no, o non ora, non lo so (però intanto guardate che carino Off The Record, si avvicina a ciò che mi sarebbe piaciuto fare, se mi fossi mai spesa pure in questo).
Comunque.
Su Fever Ray sono tenuta ad aprire una parentesi dall'alto dell'Imperativo Interiore Assoluto, quasi (quasi!) come feci post The Wall live.
Fever Ray è stata una specie di visione allucinata mentre mi scarnificavo la testa progettando la mia performance Mensa sull'abisso. Non posso propriamente dire che mi abbia influenzato, perché mi arrivò quando già avevo le idee non chiare ma sicuramente ben suggestionate. Però mi diede una forza senza pari, mi arricchì, mi fece sentire meno sola e mi diede l'impressione di essere sulla strada giusta. A confermare questa sintonia, venne Ribbon, un giorno, a dirmi che lei il mood di Fever Ray lo vedeva un sacco per la nostra performance. Ebbene, di Fever Ray, delle sue maschere spettacolari dal vivo, dei suoi video strepitosi (tanta bava per quel mostro del videomaker Martin De Thurah!), dell'atmosfera insostenibilmente perfetta per esempio in When I Grow Up (mia tutta la vita), io e Ribbon ne avevamo parlato tantissimo. Però mai in relazione alla performance. Fever Ray creò un flusso da cavalcare assieme. O in completa solitudine, la solitudine magnifica epica e insieme bambina (come fa?!) che indossa su quel trampolino, in quel video. Dio, non ce la faccio. Perfetta. Quello è un video definitivo, una canzone definitiva, e la sua voce va salvata tra i miracoli del Pianeta Terra da qui a Per Sempre. Con una voce infantile ma matura in qualche modo fuori dai ranghi, mi viene in mente solo Joanna Newsom (che pure amo), ma, mondiuex, se Joanna è una specie di folletto (per qualcuno insopportabile), Fever Ray viene dalla pancia dei vulcani e l'elettricità dei fulmini l'ha pulita fino a renderla eterea, eppure dentro riesce comunque a conservare la voce di tutte le creature più fragili e incompiute... Io... Non lo so... Io la venero. Non so spiegare. Vorrei parlarvi di ogni stacco nei suoi pezzi, di ogni suono, di ogni loop, di ogni eco, ma non posso (oppure sì, ma in realtà oggi pomeriggio dovevo sbrigare delle commissioni!).
Basta così.
Sta di fatto sta di matto sta di gatto che, da Gabbia in poi, nel mio corpo per lei c'è un altarino di marmo di pianto verde elettrico liquido.
Della serie "le cose che non farò": cosa darei per la sua voce nel mio progetto di tesi! (Ah, l'illustrazione sopra, che non l'ho degnata di una parola ma è la diagnosi fedele del mio umore, potrebbe essere uno dei disegni guida per la suddetta tesi. Ma è ancora (ahimé) presto per parlarne. (Tra l'altro la tavola non la terrò io, la spedirò a un capellone che non ho mai ringraziato abbastanza e che aspetta un mio disegno da qualcosa come due anni! Giak, how are you feeling?!))
 

Ultima nota musicale.
In realtà il disegno l'ho fatto ascoltando in loop Tre volte lacrime dei miei irrinunciabili Diaframma*. Decisamente sì, tutto quel testo me lo sento cucito dietro le palpebre. Ma vi risparmio dal postarvelo o citarvelo. Altrimenti davvero non finisco più.
E ora non crediate che Fever Ray e i Knife siano così fuori luogo, perché sono comunque il mood-binario di questo periodo (anche oggi, solo solo solo loro/lei).

Buona perdizione,
Eta

P.S. Grazie Angie. Un bacio dentro gli auricolari. E non farti sanguinare le orecchie.
P.P.S. Grazie anche al mio Generatore Ufficiale di Paura, che mi tira fuori sempre il Meglio & il Peggio (scegliete voi a quale lato appartiene questo disegno).
P.P.P.S. Uno che riguardo l'elettronica ha saputo esplicare con un'esattezza dolorosa è Marco Mancassola. Leggere Last Love Parade a 17 anni mi cambiò la vita (almeno "sul piano delle cose che contano", come direbbe quel tizio che vive(va?) sul Pianeta Trillafon).

* Con mia somma gioia il 30 agosto c'è Federico Fiumani a Cremona! Quando l'ho saputo mi sono dovuta raccattare la mascella in uno scantinato! Eta presente.

Monday 8 August 2011

Chiedete a quelle sotto...

So che dovrei andare a comunicare  con la cosa sott'acqua, ma lo vedete che razza di torsione mi toccherebbe fare? Ho già la schiena incriccata così, senza bisogno di fare cose strane. Più strane di quelle che già faccio, insomma. Uffa.

Io ricordo solo che stavo studiando, poi ho deciso di staccare continuando un progetto per il quale uso la tavoletta grafica, ma a un certo punto (dopo aver lavorato a quel progetto lì), mi sono ritrovata che avevo anche finito il disegno qui presente. Senza quasi davvero rendermi conto del tempo che passava e di come stavo accantonando le tremila urgenze che mi scalpitano nel calendario.

Deduco dai dati del file che ho impiegato due ore, ma durante queste due ore ho totalmente perso la concezione del tempo, come avviene disegnando, complice poi il fatto che ho ascoltato in loop solo Calgary di Bon Iver (il singolo soprattutto, ma anche tutto il disco).
Senza quel pezzo, potrebbe non esserci questo disegno.
Vedetevi quel videoclip stupendo (per il quale, ancora una volta, ringrazio la mia dolcepsychoRibbon) e credo intuirete cosa mi ha influenzato...

Ricordo anche che prima ero totalmente immersa in una bolla di confusione, ora invece forse riesco a camminare su due zampe. Sono tutte verità che sappiamo a memoria, lo so, ma ogni volta mi sorprendo: creare è terapeutico.
Oh, se lo è!

Bacipensieri,
Eta

P.S.: Con questa illustrazione ho scoperto una cosa p-a-z-z-e-s-c-a che scommetto che nessuno di voi sa! ...Con la penna grafica non esistono più i tempi d'attesa dell'acquerello, è tutto più rapido! Non l'avreste mai detto, eh? Incredibile, 'ste nuove tecnologie...

Thursday 4 August 2011

Frigidaire n.236 in edicola

[Non perdetelo d'occhio!
 Frigidaire. Sempre più strong.]
 

Frigidaire 236 in edicola
di Frigolandia - 28-07-2011

È in edicola, dopo alcune settimane dedicate alle molte pratiche burocratiche necessarie per andare in edicola autonomamente, il n.236 di FRIGIDAIREÈ un numero speciale (ma che costa sempre solo 3 euro) con 24 pagine invece di 20, che resterà in edicola fino alla seconda metà di settembre. Questo numero segna il nostro passaggio a una fase nuova. Da allegato, sia pure del tutto indipendente del quotidiano Liberazione, Frigidaire torna ad essere la rivista autonoma che è sempre stata anche sul piano diffusionale e operativo. Come annunciato sulla copertina, contiene all'interno (tra le tante cose) un importante inserto dossier: la traduzione integrale del recentissimo documento della Global Commission on Drugs dell’ONU, che chiede la legalizzazione di tutte le sostanze considerate droghe nei trattati internazionali; la storia di 50 anni, sostiene l’ONU, impone di rivedere completamente la legislazione dei diversi stati in senso radicalmente antiproibizionista.
Questo testo non è comunque l’unico punto di pregio del Frigidaire 236, ci sono anche i fumetti di Squaz, Massimo Giacòn, Maurizio Ercole, Lenny Lucchese, Marc Caro, le vignette eccezionali di Ugo Delucchi, Giorgio Franzaroli, Fabrizio Fabbri, Giuliano, Frago, Laurenzi, Cecigian, i disegni di Andrej Lavrinovics, Gianni Cossu, Vincenzo Sparagna, Maila Navarra, Pablo Echaurren, Federico Della Putta, Davide Toffolo, gli articoli su No Tav e Black Bloc, Internet e rivoluzione, gli Orti sinergici, l’esplorazione delle supergrotte, il Sud Africa, c’è la testimonianza di Jacopo Giombolini che nella sempre sorprendente rubrica “Schiuma” ci fa incontrare un ex professore andato a lezione dagli umili, ci sono racconti di Sacha Biazzo e Davide Fragiacomo, servizi sull’occupazione del Teatro Valle e su logge e loggioni italiani dalla P2 alla P4, la rubrica di musica con le recensioni di Diego l'Alligatore, la rubrica Frigolibri ecc.. Insomma c’è nel n.236 un bel po’ di roba da leggere e da gustare.
Ci raccomandiamo perciò di non perderlo e di segnalarci la sua eventuale assenza da questa o quella edicola, comunicando città e indirizzo a frigilandia@gmail.com
"Non è che l’inizio, il mensile più rivoluzionario e originale del mondo continua”… alla faccia di tutti i giullari e i camerieri mediatici di questo inquietante paese.